mercoledì 13 luglio 2016

Cristalli Swarovski e T.Lab...chi può dirlo?

Quando mi sono accostata a questa attività ho comprato la qualunque per iniziare. Il mio potere d'acquisto a quell'epoca non risentiva di alcun senso di colpa, perciò mi son detta io compro tutto e poi quello che voglio fare lo scoprirò solo vivendo. Ho preso di tutto, ma se dico di tutto quello intendo, credetemi, salvo non saperne che fare. Il risultato è che dopo anni, mi imbatto ancora in componenti piuttosto costosi e talvolta inutili, che ora non sceglierei mai, ma del resto, essendo pur sempre un'artigiana, non riesco a fermarmi quando ho l'opportunità di lavorare un materiale. Se andassi a controllare tra gli scatoloni in box, troverei ancora moltissime cose risalenti a quegli assalti dissennati all'acquisto compulsivo di elementi da utilizzare in gioielleria, e sto meditando di recuperare tutto per trovare la giusta destinazione per quella che è la mia visione odierna. Sarà la mission dell'estate, usare tutto! Dai componenti che presto ho giudicato non consoni alla visione che mi ha catturata nel tempo, a quelli in metallo già forgiati che aspettano solamente di essere presi in mano e collocati in un insieme piu compiuto e più bello. 
Seguendo questo ragionamento, un grande (e costoso) Swarovski può diventare il centro focale di un anello come piace a me, basico e quasi duro, con una base d'alluminio spesso solcata dal martello che conserva la mia visione, prendendo in prestito la bella luce di questo cristallo che lo ingentilisce fino ad accarezzare l'eleganza.


Nessun commento:

Posta un commento