lunedì 2 luglio 2018

Per il tuo quinto compleanno



Poche parole per constatare che il tempo vola...

Cinque anni fa nasceva questo blog e io mi divertivo a sperimentare piccole cose col filo metallico ogni sera rientrando dall'ufficio. C'era poco lavoro in questo periodo dell'anno e quindi mi sopportavano anche i colleghi mentre imperlinavo cose in pausa pranzo davanti alla mia postazione e reclutavo gente per tenermi un attimo "quel filo lì in quella posizione lì" perché le mani non erano ancora ben coordinate tra loro. Ma mi piaceva già allora raccontare questo viaggio nell'apprendimento di qualcosa di nuovo e totalmente avulso dalla mia realtà professionale, che era fatta di tecnologia e parole, non certo di mani (salvo consumare i tasti del pc).

Quest'anno non propongo un pezzo particolare per l'anniversario di Temporary Lab, ho pensato di rimettere insieme le mie competenze pregresse, tecnologia, comunicazione e grafica per creare una piccola brochure nella quale poter raccontare chi sono e cosa faccio. Con tante foto e poca istituzionalità, per ricordare anche a me stessa quanto ho imparato attraverso quest'esperienza, da dove sono partita e dove mi trovo, e soprattutto dove voglio andare.

Non voglio andare da nessuna parte nello specifico, resto qui e continuo a fare qualcosa che mi appassiona profondamente, quando e come voglio io, con la consapevolezza di aver avuto il privilegio di incontrare lungo la strada tante persone belle, alcune anche brutte certamente, e stupirmi ogni volta che mi dicono "qui ci vuole subito qualcosa di Viviana".

Un ringraziamento di cuore a chi c'era dal principio e a chi si è appassionato insieme a me lungo la strada. 









sabato 23 giugno 2018

Una collana. Making of



Quanto tempo ci ho messo a rimettermi a produrre! A parte gli ordini da evadere dopo la chiusura del negozio mi sono ritrovata una baraonda nel box e pochissima voglia di rimettere in piedi il laboratorio, che per questioni di spazio non ho ancora deciso dove posizionare. Perciò in modo del tutto provvisorio ho riportato un po' di materiale a casa e ripristinato la mia scrivania nel sottotetto. Giorni fa stavo tristemente infilando una collana a nodi e mi sono resa conto che tra i preparativi per la chiusura e il post chiusura che mi ha altrettanto dato da fare, era un mese che non facevo nulla. 
Quando ho deciso di avere idee chiarissime sul da farsi, sicuramente una collana, sicuramente un foldforming con la morsa, sicuramente qualcosa di diverso dagli ultimi lavori e con un gusto un po' afro, mi sono ritrovata senza morsa, senza la pinza da cottura e senza rame. 

Diversi viaggi su e giù e, ripristinata la base di lavoro via, fuoco, raffredda, morsa, martelli e ancora fuoco e sciacqua, e piega e fora. Il resto poi si costruisce da sé in modo automatico, tutto attorno al centro focale. Mi domando a volte come possa sentirmi così pigra da non voler toccare gli attrezzi per settimane, rendendomi conto che la mia è più una paura di misurarmi con me stessa, perché nella vita sono tutto tranne che pigra. E quel timore forse deriva dal fatto di essermi applicata prioritariamente per troppo tempo a pezzi molto semplici, che non ho mai postato qui sul blog, pezzi veloci da vendere e senza pretese.  

Ma quando finalmente resti solo a casa tua non hai più nessuno fuori dalla vetrina a giudicarti, a dire è troppo grande, troppo strano, troppo artigianale, magari troppo caro. Lo fai unicamente per te, per ritrovare la tua dimensione creativa e divertirti a fare quello che sai fare, che non puoi dimenticare in un mese o un anno. Che da soddisfazione quando alla fine appoggi la collana sul busto e prima la guardi, poi la fotografi e ancora la condividi.

Avendo forgiato due pezzi di rame, dopo la composizione in cocco e legno è arrivata anche la versione in bambù rosso. Gemelle diverse.







sabato 28 aprile 2018

Apatite



A volte le pietre ci trovano da sole. Non ho mai usato l'apatite, ma mi è capitata tra le mani giorni fa mentre curiosavo tra pietre e fossili. Mi sono chiesta come mai non fossi mai stata colpita dall'azzurro intenso delle sue sfumature e quando ho letto che è una delle pietre del mio segno zodiacale e che chiaramente va tenuta sul chakra della gola ho detto è mia.
Vestita di un girocollo minimale per sentirla addosso, ora scopro che è anche molto utile per le infiammazioni ossee e per le atriti.
Nonostante la sottoscritta sia ancora ben lontana dalla novantina, recentemente ho avuto un'infezione molto forte alla gola che mi ha lasciato misteriose insopportabili nevralgie in alcune parti alte del corpo, così mi è stata diagnosticata un'artrite post infettiva che spero passi presto.
Quindi questa pietra, oltre ad essere bella e misteriosa, capita anche a fagiolo!

LE PIETRE SANNO:
Apatite
Deriva il suo nome dal verbo greco "apatao" (sbagliare, ingannare, e già per questo mi affascina da morire). Bellissima la varietà blu, dal blu verdastro al blu intenso, alla quale si riconoscono proprietà curative contro l'artrosi e per prevenire l'affaticamento intellettuale. Le principali giaciture di Apatite si trovano in Russia, Sri Lanka, Birmania, India, Norvegia, Brasile, Canada e Messico.

La si può purificare semplicemente lavandola sotto acqua corrente, personalmente ormai utilizzo quasi esclusivamente fumigazioni di salvia bianca e palosanto.

Stimola benevolmente il nostro appetito, utile per ricaricare la nostra energia. Viene utilizzata anche per alleviare problemi ossei, artrosi e rachitismo. In cristalloterapia, per gli aspetti psichici viene utilizzata per lenire depressione, esaurimento e apatia. Aiuta recuperare ottimismo e fiducia. Rende meno rigidi, allevia la rabbia e i dispiaceri. 



venerdì 30 marzo 2018

Brasatura dolce



La mia filosofia in una foto, i tre metalli poveri che uso da sempre tutti insieme, senza rivetti e senza saldature snervanti, senza decappaggio, senza niente. Pronti per essere montati sui ganci. 

Alle nostre sfortunate latitudini si brasa ancora con le stecchette e il disossidante, in un gioco di equilibri che basta spingere un po' troppo il cannello e paff... ti parte via il pezzo che cercavi di attaccare, la bacchetta è talmente dura che la taglio dentro un sacchetto stringendo al massimo il tronchese, altrimenti parte per un volo di venti metri in una direzione non preventivabile. Con annessa tendinite, un incubo che mi ha fatto passare la voglia di saldare del tutto. E poi si va veloce quando l'idea è semplice e chiara nella mente. Ma no, la brasatura è lenta.

Da un anno coccolavo l'idea di provare una pasta saldante che vendono quasi esclusivamente all'estero, poi ne ho trovata una in una storica utensileria milanese e ho voluto provare le minitaglie per tutti i metalli e, magia magia, quella per l'alluminio. Perchè l'alluminio necessita di un saldante specifico, e questo implica che la maggior parte delle volte è bel difficile attaccarlo ad altri metalli, che hanno un punto di fusione decisamente più alto. 

Per poter mettere insieme i miei tre elementi eterogenei avevo bisogno di una pasta saldante per brasatura dolce, che non mi scioglie l'alluminio, non mi ossida eccessivamente le superfici e quindi il pezzo è subito pronto, senza bisogno di bagni decappanti, quasi senza neppure spazzolarlo.

E sì, sempre magia magia, scartini di metallo di ottone, rame e alluminio che stanno perfettamente attaccati tra loro, con una brasata di venti secondi scarsi. Ho voluto concedere a questi orecchini, che arrivano da ritagli di lavori vecchi come il mondo (io conservo tutto), il vezzo di qualche linea tracciata a pennarello per il taglio, perchè la temperatura del processo è talmente bassa che il fuoco non ha il tempo di cancellarla. Per me significa PROGRESSO ^_^
 

mercoledì 28 marzo 2018

Con la morsa





Con la morsa si possono ottenere begli effetti e chi si è applicato alle tecniche di foldforming, che sono numerosissime, lo sa bene. Il rame (o chi per lui) diventa una pergamena sulla quale imprimere segni 3D che creano geometrie affascinanti e irripetibili. L'accostamento con le pietre dure è quasi obbligatorio, chi crea non può resistere a quelle piccole nicchie che sembrano fatte apposta per ospitarle.
Con l'avvicinarsi della fine di questa bella avventura, quantomeno professionalmente, avevo perso il gusto di creare, forse perchè ero alla ricerca di cose completamente diverse o semplicemente in attesa. E invece se faccio quello che so fare il tempo passa più velocemente e ho la soddifazione di vedere dipinta sui visi delle persone che mi visitano qui nel bel mezzo del far west commerciale, in quel di Rho, una grande curiosità per dei lavori che per me sono scontati, ma per loro completamente diversi da quelli che trovano nelle altre vetrine. Entrano, annusano l'aria, dicono che bello ancora per un po' e chiedono come è fatto. E' fatto con lastre, fuoco e martello, e morsa anche.
Poi ci sono le pietre e ognuna è diversa, parlo del loro senso perchè me lo chiedono, dell'energia e persino dei chakra. 
Qui abbiamo opale (opalina sarà certamente più adatto perchè un opale costa moltissimo) per splendere e labradorite, una delle più belle pietre del creato e anche delle più giovani se vogliamo, al punto da non trovare posto nelle leggende alchemiche del passato, per restare liberi dalle illusioni.
E tre bellissime perle naturali, sì, che non possono mancare sulla superficie brunita del rame.






venerdì 26 gennaio 2018

Dal gesso al cristallo. Selenite



Di questa pietra che è stata una scoperta pazzesca non si può dire altro che sia magnifica. Non ho mai lavorato molto con i cristalli bianchi, scegliendo sempre di utilizzare punti luce costituiti da perle naturali e non. Da quando mi sono riavvicinata alla scienza dei cristalli ho decisamente abbracciato il bianco, in tutte le sue forme e declinazioni, dall'agata alla pietra di luna, passando per il quarzo cristallo. Ne sono affascinata per la vicinanza delle pietre bianche e traslucide alla femminilità e per le vibrazioni che emanano richiamando direttamente i chakra più alti. Da qualche parte ho letto che la selenite è portatrice di avvicinamento col proprio sè, pietra di grande intuizione e tramite di messaggi ultraterreni e telepatici. Un teletrasporto del logos, praticamente ^_^

Inutile dire che questa pietra meravigliosa l'ho usata, prima di incastonarla. Mi ha dato una grandissima pace, regalandomi l'opportunità di affidarle tutti i messaggi che premevano dentro la mia testa e liberarmi. Avevo tanto da dire e l'ho detto tutto, una parola buona per un sacco di gente insomma :))))))
Ora che sono a posto era chiaro che ne avrei fatto una collana. Scaricata, ricaricata e via, pronta per ricevere e trasmettere altri messaggi.
Cristalloterapia a parte, ho pensato di avvicinarla ad un taglio cubico di ematite molto discreta ma non per questo meno luminosa di come l'ematite sa essere, in un abbraccio di rame forgiato che sottolinea la sua forma perfettamente quadrata.

LE PIETRE SANNO...:

SELENITE: 
La SELENITE in cristalloterapia è legata al settimo chakra (Corona). La sua energia è associata alla donna, perché rappresenta la mutabilità di emozioni e sentimenti. Il suo utilizzo si adatta però molto bene alla meditazione perché consente di entrare in contatto con la parte più profonda di sé. E’ una pietra indicata a chi si lascia andare a schemi rigidi, è in grado di rendere più elastici gli schemi mentali (e non) con estrema dolcezza. Appartenendo alla famiglia dei gessi,  pare che aiuti il corpo ad assorbire il calcio e rinforzare l’apparato scheletrico e il sistema nervoso.




martedì 23 gennaio 2018

Del verde mare...



Ahhhh, finalmente ci siamo chiusi nel laboratorio a forgiare, rispolverando il buon vecchio foldforming!
Di nuovo rame, di nuovo fuoco, morsa e martello, declinato in verde mare, il colore delle pietre che racchiudono una buona concentrazione di rame.
Una crisocolla che era rimasta per un po' tra le mie pietre da meditazione e cristalloterapia, proprio lì accanto al letto e un giro di turchese africano, appena acquistato e subito impiegato. 
Questa collana in tempo di saldi è durata poco in vetrina, ma so che mi divertirò a crearne altre per la nuova collezione, tutte centrate sul fascino di un centro focale di cristallo grezzo e pietre burattate tutt'intorno.

LE PIETRE SANNO...:

CRISOCOLLA:  
Il suo nome ha origine dal  termine greco “chrysos” (oro) e “kolla” (colla), pietra tipicamente femminile, legata alla gentilezza, modestia, sensibilità verso il prossimo. Indossabilissima anche da un uomo, che in questo caso può solo migliorare la propria tempra (^_^), aiuta a rilassarsi e a donare letizia interiore, rendendo la mente più limpida e tollerante e frenando le emozioni violente, stress e squilibri dell’umore.

La Crisocolla viene anche utilizzata per la cura dei problemi legati al ciclo mestruale come dolori e mal di reni, dal lato psichico lenisce nervosismo e depressione.
E' legata al quinto chakra (gola)favorisce la comunicazione chiara. Stimola le attività del fegato e supporta i processi di disintossicazione. Mantiene bassa la pressione sanguigna e soprattutto, regola le funzioni della tiroide, oppure lenisce le infiammazioni della gola. 

Dona serenità. Aiuta ad accettare i cambiamenti e a non perdere di vista gli obiettivi che abbiamo stabilito. Si indossa prevalentemente come ciondolo, all'altezza del decollete, va caricata sotto la luce della luna e scaricata sotto acqua corrente. 
Occhio al prezzo! Pur essendo pietra piuttosto comune il suo prezzo non è particolarmente economico, e questo la rende suscettibile di numerose imitazioni, come spesso succede anche per il turchese, col quale viene talvolta confusa per le affascinanti caratteristiche cromatiche.

 

Amuleti. La pietra di luna



Quando il nuovo anno inizia decisamente col botto.. in maniera del tutto inaspettata.
Troppe emozioni e troppi pensieri tutti insieme richiedono calma e concentrazione, accettazione del divenire, e quindi ci voleva una pietra. Ne sto collezionando diverse, mi affido alle loro vibrazioni per rimettere in equilibrio gli assetti precari e ne ho fatta arrivare una molto speciale da incastonare in un anello, tutto per me, per diventare il portafortuna dei portafortuna. La pietra di luna è l'amuleto più potente che una donna possa indossare, bellissima e attrattiva come il corpo astrale da cui riceve il nome...densa come la Via Lattea.

Dal momento che FINALMENTE mi sono riavvicinata alle pietre senza la preoccupazione di cosa realizzarci, a partire da questo post riprendo la mia vecchia rubrica "a proposito di pietre", ribattezzandola "Le pietra sanno..".

LE PIETRE SANNO...: 

PIETRA DI LUNA

Da sempre considerata una pietra sacra, questa gemma esalta le caratteristiche femminili, quali profonda intuizione, dolcezza e fertilità e le mixa con lo stemperamento delle emozioni eccessive, generando calma e chiarezza di pensiero. Aiuta ad aprire il proprio sé emotivo ed esprimersi liberamente. 

Apporta una grande energia  femminile, bilanciando i cicli ormonali interni con i ritmi della natura, sul corpo è utile per lenire i dolori mestruali e promuovere la fertilità nel momento della gravidanza, stimola il sistema immunitario e contrasta il gonfiore e la ritenzione idrica.
E' ideale per chi si trova spesso vittima delle proprie maree interiori e sbalzi d'umore, rendendo più forte e stabile la personalità di chi l'indossa. Indaga nel subconscio per sbloccare il nostro potenziale inespresso. Aiuta la creatività e gli artisti nel raggiungimento della massima espressione. Rappresenta la speranza e la purezza di spirito.

A livello energetico la pietra di luna è connessa con il secondo (sentimenti, emozioni) e il sesto chakra (terzo occhio, intuizione, introspezione), possiede la massima risonanza durante i cicli di luna piena, stemperando i sentimenti personali per portare limpidezza di pensiero. Da utilizzare con il granato per aumentarne il potere e con l'ametista durante la meditazione, per connettersi con i chakra superiori. Si ricarica sotto la luna piena o su una drusa di ametista.
E' uno dei portafortuna per eccellenza.

venerdì 19 gennaio 2018

Chi ben comincia...


Potevo scrivere il primo post dell'anno nuovo sui saldi autunno/inverno, sul fatto che ultimamente ho avuto voglia esclusivamente di produrre (e pochissimo) per me e per i regali delle festività... Potevo scriverlo anche molto prima, in effetti!

Invece la prima cosa che ho avuto voglia di fare, salvo ordini e riparazioni, è una collana marina per la nuova collezione. Con delle conchiglie che sembrano roselline delicate e una stella marina incastonata su rame brunito col solito schema asimmetrico che non riuscirò mai ad abbandonare, perchè io non sono per niente simmetrica.
Potevo non fare anche un paio di orecchini lunghi lunghi, semplici semplici? 
Niente paura, non si mettono insieme, non è ancora tempo di beach party ^_^