mercoledì 28 marzo 2018

Con la morsa





Con la morsa si possono ottenere begli effetti e chi si è applicato alle tecniche di foldforming, che sono numerosissime, lo sa bene. Il rame (o chi per lui) diventa una pergamena sulla quale imprimere segni 3D che creano geometrie affascinanti e irripetibili. L'accostamento con le pietre dure è quasi obbligatorio, chi crea non può resistere a quelle piccole nicchie che sembrano fatte apposta per ospitarle.
Con l'avvicinarsi della fine di questa bella avventura, quantomeno professionalmente, avevo perso il gusto di creare, forse perchè ero alla ricerca di cose completamente diverse o semplicemente in attesa. E invece se faccio quello che so fare il tempo passa più velocemente e ho la soddifazione di vedere dipinta sui visi delle persone che mi visitano qui nel bel mezzo del far west commerciale, in quel di Rho, una grande curiosità per dei lavori che per me sono scontati, ma per loro completamente diversi da quelli che trovano nelle altre vetrine. Entrano, annusano l'aria, dicono che bello ancora per un po' e chiedono come è fatto. E' fatto con lastre, fuoco e martello, e morsa anche.
Poi ci sono le pietre e ognuna è diversa, parlo del loro senso perchè me lo chiedono, dell'energia e persino dei chakra. 
Qui abbiamo opale (opalina sarà certamente più adatto perchè un opale costa moltissimo) per splendere e labradorite, una delle più belle pietre del creato e anche delle più giovani se vogliamo, al punto da non trovare posto nelle leggende alchemiche del passato, per restare liberi dalle illusioni.
E tre bellissime perle naturali, sì, che non possono mancare sulla superficie brunita del rame.






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