martedì 11 aprile 2017

L'esercito delle parole


Un anello perchè è un oggetto personalissimo, il monile per eccellenza, quello che va indossato su misura, che determina il nostro status, che a seconda del dito significa qualcosa di diverso. Io me l'ero fatto in un momento delicato, per sancire una sorta di matrimonio con me stessa ed augurarmi di restare sempre fedele, a me stessa appunto.
Poi è diventato un club ristretto quello dell'anello con la punzonatura, da regalare solo ad alcune persone per significare un concetto particolare, due o tre parole che volevano sentirsi addosso in quello specifico momento. Nel tempo è diventato inaspettatamente oggetto di attenzione, per me e le poche altre persone che lo indossano e così mi sono resa conto che ognuno ha il suo mantra e al posto di un tatuaggio lo si può trasporre su di un anello. Che ho chiamato "Dimmi due parole" (ma anche tre), e da quando è ordinabile in negozio, quindi da poco, è già stato replicato tante volte con tante parole diverse, per tante donne. Per me il linguaggio è sempre stato un terreno elettivo, ora che lo posso anche forgiare in senso materiale è bellissimo!





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