Il valore delle cose non ha nulla a che spartire con un prezzo
o un profitto. Si rapporta con la qualità, l’impegno e la passione profusi in
un progetto, ed anche trasfusi in un oggetto.
Durante la mia piccola esperienza
con la vendita dei miei pezzi nei
mercatini e nel relazionarmi con le persone, sono venuta a contatto col
“problema” del valore delle cose. Mi capita perlopiù di raccogliere consensi
per quello che faccio, che spesse volte genera meraviglia persino in me, che mi
sento semplicemente strumento per la realizzazione di ciò che mi attraversa. Ma
mi capita talvolta di imbattermi in persone che si aspettano che io lasci
andare i miei pezzi come se si trattasse di dozzinale bigiotteria industriale.
Quella che stinge nel tempo e si appiccica alla pelle, quella senza pensiero,
senza qualità e senz’anima. Questo mi spiace, anche se ho la fortuna di
lavorare prevalentemente con una clientela fidelizzata, e vorrei spiegarne il
perché.
Per realizzare un pezzo c’è bisogno innanzi tutto della capacità tecnica
di metterlo al mondo. Ci sono una riflessione, un’epifania, innumerevoli
sperimentazioni, implementazioni delle tecniche artigianali, la voglia di non
usare nulla che sia già pronto e di non replicare nulla che sia già stato
fatto, la credenza profonda che sia giusto così anche se al mondo non
necessariamente piacerà e l’acquisizione di un rischio. Perché dietro ad ogni
pezzo c’è un investimento, talvolta ingente di risorse, mentali ed economiche.
Per questa ragione, se credo in ciò che verrà e ci credo sempre, farò un
investimento per il futuro, anche di ordine economico. Chi non crede che una
collana con mezzo kg di corallo abbia un valore, probabilmente non vede il
mezzo kg di corallo, addizionato di pensiero, design e attenta manodopera per
renderlo un gioiello. Proprio quel gioiello lì, non un giro imperlinato di
corallo. Quando creo qualche cosa, necessito di tempo, forza e strumenti per
farlo. Alla fine, possono passare diverse mezz’ore, sono stanca. Poi debbo
cercare delle connessioni, magari saldando a freddo o a caldo, operazioni per
le quali servono pensiero dedicato, attenzione e ancora strumenti e materiali.
Magari quel pezzo lo patino, e ci vuole un giorno. Poi lo pulisco e lo molo,
perché non vorrei mai sgozzare una cliente con un bordo tagliente.
Recentemente mi sono trovata a contrattare per non lasciare
andare un pezzo in perdita. Questo fatto mi ha colpita al punto da farmi
fermare a riflettere sul valore delle cose e sulla sua percezione. Al punto di farmi
scrivere questo post, non per lamentarmi, semplicemente prendendo atto che
viviamo forse nel Paese con la più bassa percezione del valore del tempo e del
lavoro delle persone. L’artigianato è considerato un hobby per casalinghe
annoiate, laddove invece in innumerevoli casi NON è un hobby e io NON sono una
casalinga. Non si tratta quindi di un problema di prezzo, ma di attribuzione
del giusto valore alle cose. Per questa ragione oggi non vi mostro nulla di
nuovo, ma ci metto volentieri la faccia e abbraccio virtualmente tutte le
persone che ogni giorno partoriscono cose e idee che profumano della loro
stessa anima.
Ecco, ora che l'ho detto posso andare di là a fare una collana ^_^
Ecco, ora che l'ho detto posso andare di là a fare una collana ^_^
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