giovedì 7 dicembre 2017

Rounded


Ho iniziato a lavorare al primo pezzo di questa collezione la scorsa estate, quando mi sono applicata alla produzione per l'autunno/inverno. Erano bei vecchi tempi quelli in cui facevo un pezzo per volta esclusivamente se ne avevo voglia, seguendo le ispirazioni del momento e della stagione. 
Se vuoi un'attività devi ragionare in prospettiva e allestire quando ancora nessuno ha voglia di indossare quello che produci. Difficile immaginarsi addosso il calore del rame e la luminosità delle pietre scure se fuori fanno quaranta gradi. Ma proprio in quel momento ho preso in mano cannello e martello, mi sono chiusa sul retro del laboratorio senza aria condizionata e ho prodotto la pilota. Di quella che non immaginavo ancora sarebbe stata una collezione. La mitologica Anna, valente ceramista Raku prestata al lavoro impiegatizio (sì, perchè secondo me un artista non può che prestarsi ad un lavoro senza arte alcuna), mi aveva regalato dei tubi da idraulica in rame, in pratica tra le mie cose preferite, quelle che non c'entrano nulla con i monili, e quindi da usare subito!

Il primo pezzo ha previsto un'agata nera bella come un continente, perle d'acqua dolce e ottone.
Sulla sua scia sono arrivati in seconda tranche degli altri pezzi ancora più tondi, ancora più essenziali, perchè ormai avevo capito che bastava la forma, il resto lo potevo solo ricavare dalla qualità delle pietre, non dal design.
E quindi ho lavorato con perle colorate, tanta ematite plated di varie sfumature, corallo nero, Swarovski, e per finire una new entry, il quarzo cristallo plated, che ipnotizza solo per quanto sono magiche le sue trasparenze.
Dovendo produrre diversi pezzi coerenti sono andata a cercare altri tubi da idraulica e per avere un diametro jewel friendly ho scelto quelli per i condizionatori, in due misure. 
Quella più grande la vedrete forse in un prossimo post, intanto ecco qualche anteprima del diametro 06. 
Enjoy!




venerdì 3 novembre 2017

Remixing




Avevo le mie staffe in rame e ottone, ereditate da una collana torchon con sei chili di corallo bambù, che una cliente ha voluto far diventare un girocollo stretto, sorretto da ganci in alluminio. Non discuto la scelta, il cliente ha sempre ragione ed evidentemente per lei il centro focale era il corallo, non la montatura. Ma siamo qui per questo.

Avevo un giro di agata muschiata rosa che non sapevo dove collocare, perché non amo il rosa prima di tutto.

Avevo comprato di recente delle perle a lume nei toni del violetto, perché il violetto è un must di stagione e la clientela “indigena” ha gusti molto classici, ho pensato potesse smorzare la forza dei miei pezzi.

Tre storie diverse. Ma che brutta parola smorzare! Ogni volta che mettiamo il coperchio alle nostre passioni ed emozioni, è come farsi violenza. Un po’ lo ammetto, sto perdendo la speranza di poter fare quello che mi piace e tutta la baracca qui è diventata un hobby molto costoso, perciò mi ritrovo a fare le collane e i braccialetti a rosario…. Vedete voi. E ne ho fatti pure tanti, alcuni venduti ancora prima di prezzarli. Mi ci vedete con due pinzette in mano e una catena industriale tra le dita, a scegliere i colori delle pietre e delle perle, allargando e stringendo, allargando e stringendo?
Nooo. Quindi alla fine ho ripreso le mie staffe in rame e ho fatto la macedonia con tante storie diverse. Sono sicura che alla fine, questo mix squaw, etno chic, funzionerà :)

Vai allo Shop!
 



domenica 22 ottobre 2017

I Love Mother Nature



Manco dal blog da un secolo, ma la produzione non si è mai interrotta. I ritmi di un'attività commerciale si scontrano spesso con il tempo a disposizione per riflettere, progettare, fotografare e comunicare, a volte un oggetto va via ancora prima che tu possa applicargli un cartellino, altre resta lì anche quando vorresti vederlo uscire dalla porta principale.
Dalla scorsa estate avevo in mente di creare una capsule tutta dedicata alla natura, piccole cose semplici, includendo in resina una serie di elementi naturali che richiamassero la stagione autunno/inverno. Ho "catturato" legno di conifera, piantine orientali e infine vite canadese in rosso, direttamente dal terrazzo, dal giardino della casa al lago e da una mensola dimenticata nel salotto. Per questa stagione attingo ancora dalla luce fredda dell'alluminio, mixandola con rame rivestito in oro e arancio. Abbiamo cose meravigliose intorno, dobbiamo solo vederle!









 

venerdì 14 luglio 2017

Io gioco con le collane!



La libertà di ritagliarsi un momento ludico mentre si lavora è un lusso che non puoi sempre permetterti... ma dal momento che il mio gioco preferito sono le collane, posso concedermi di divertirmi lavorando. 
Pezzo monumentale pseudo ingegneristico, uscito dal laboratorio durante uno degli ultimi sabati mattina di noia devastante. Lo amo pazzamente e lo lascio a chi lo comprende!





giovedì 29 giugno 2017

Habemus e-commerce. Making of....ve lo racconto

http://shop.temporarylab.com/
Tanto lavoro e tanta fatica... ma ce l'abbiamo fatta!
O meglio, la sottoscritta ce l'ha fatta, salvo supporto indispensabile della bellissima amica Chiara, che si è prestata a farmi da modella, perchè si sa, abiti e accessori sono più belli se indossati da una persona vera.

Due mesi di lavoro fitto fitto, durante i quali ho diradato la mia presenza social e web perchè sennò poi il negozio chi lo manda avanti? Mesi di programmazione, scelta e modifica delle immagini, testi e configurazione dei prodotti. Giornate intere per capire come associare un pezzo ad una categoria...e ancora adesso non sono certa che mi riesca ogni volta ^_^

E qui apro una piccola parentesi per recensire la piattaforma e-commerce di Aruba, sulla quale ho lavorato. Non aspettatevi una roba comoda alla Blomming o similari, perchè potreste uscirne pazzi. Anche la sottoscritta, altamente "smanettona" è stata tentata svariate volte di chiamare un programmatore. Interfaccia grafica da costruire in modo macchinoso assai, difficile persino da "immaginare", difficile insomma.
Molti strumenti da configurare e posso assicurare che i tutorial video non servono a granchè. Un lavoro epocale e ancora non ho compreso come configurare i pagamenti con carte di credito, ma siccome il magico Paypal possiede la funzione "non hai un account? Paga con una carta", il cliente verrà accompagnato in questo step passando appunto per il bottone PAGA CON PAYPAL.
In sintesi il lato positivo è il prezzo, 120 euro/anno iva compresa, pacchetto base fino a 100 articoli, e se siete bravi, o assoldando per qualche centinaia di euro un informatico, riuscirete a tirare su un bel sito senza spendere 40 euro al mese come accade per molti gestori di questo servizio che vi subappaltano lo spazio per una gestione più semplice ma decisamente più onerosa.

Chiusa parentesi piattaforma, apriamo quella più interessante, il lavoro di editing e il taglio stilistico che ho voluto dare al mio spazio commerciale in etere e che a mio avviso risulta a mia immagine.
Per questo lascerò parlare alcuni degli scatti più belli, sperando (anche ma non solo) che possano sensibilizzarvi a rinnovarmi la vostra fiducia... quella che per me è condizione essenziale per portare avanti il mio progetto con passione. Ogni volta che i miei pezzi attraversano l'Italia per arrivare da voi è per me sempre una grande emozione, aspetto i vostri feedback e sono felice insieme a voi quando mi dite che bello Viviana!

Si comincia da qui, nel primo giorno di SALDI ESTIVI... E a settembre arriveranno anche le sezioni ARTIGIANATO e ARTE. 
Stay tuned  &.... Enjoy!








mercoledì 17 maggio 2017

Inclusioni

Da qualche tempo curiosavo in giro sul tema della resina, che essendo un materiale molto democratico si presta ai più svariati utilizzi, dal rivestimento di lastre e patine, fino all'inclusione di oggetti. Democratica due volte, se si pensa che anche il più improvvisato degli appassionati di fai da te può utilizzarla con soddisfazione in appositi stampi preformati e addirittura preforati, per creare pendenti senza l'utilizzo di castoni. Se pensate alle pietre di ambra nelle quali sono rimasti fossilizzati piccoli insetti o altri elementi stiamo parlando della stessa cosa, perché l'ambra è una resina naturale.

Quando una cliente mi ha proposto di creare pendenti e cabochon per anelli con i suoi oggetti del cuore non ho avuto più scuse per tergiversare e sono partita all'acquisto di resina epossodica bicomponente e un paio di stampi di silicone. Sì, perché in un normale stampo di plastica economica come quelli per la fimo o altre paste, la resina rischia di non staccarsi più, mentre dal silicone si riesce ad estrapolare l'oggetto finito con una semplice pressione.
Per i miei esperimenti ho iniziato da me, pensando alla filosofia della cliente ho ripreso il concetto di "qualcosa che mi appartenga"....  ergo, come non pensare al lavoro più bello del mondo, ovvero il mio! 
Il mio primo pendente di resina imprigiona scarti metallici e tutto quel che di piccolo ho trovato sul tavolaccio da lavoro, ed è finito con castone in alluminio e lunga catena battuta a martello. Di sicuro mi appartiene:)
Seguono inclusioni di conchiglie patinate in uno stampo ovale e un divertente esperimento con gli stampi per i ghiaccioli a forma di pesciolino, che mi ricordano il mio delizioso Mezzanotte. Ieri sera stavo già ordinando uno stampo per inclusioni con forme più "jewel friendly" e dal prossimo giro si lavora seriamente.




mercoledì 3 maggio 2017

Il bianco e il nero


Ultimamente mi capita di ragionare  su cosa la gente voglia vedere dietro ad una vetrina e mi pare che questo spersonalizzi il mio modo di essere creativa, mandandomi in totale confusione. Una cosa è alimentare la passione per le cose in cui si crede e scriverci sopra un blog, altro è dover vendere un prodotto, così da zero, in un luogo dove nessuno ti conosce, senza avere alle spalle un network di clientela consolidata e degli sponsor, che per un'azienda significa partners e per un artigiano o commerciante che dir si voglia, significa passaparola. Smetti di interfacciarti con una nicchia di ammiratori del tuo prodotto in piccola scala e ti confronti con il mondo. Se non avessi quarant'anni suonati e una serie di esperienze pregresse che mi hanno appena appena felpato lo stomaco, probabilmente ci resterei molto male. Per gli atteggiamenti delle persone che non sono i tuoi amici, non sono i tuoi followers, ma semplicemente un bacino d'utenza al quale vendere merce. Sono talvolta amichevoli, talvolta impietosi e peggio, indifferenti e tu, che lavori dietro ad un vetro di carta velina vai avanti a battere sul blocchetto con nonchalance, ma senti tutto, e qualche volta ti viene voglia di chiuderti in laboratorio sul retro, solo tu con la magia delle tue visioni, che però non ti fanno pagare l'affitto, anche se in qualche modo ti nutrono e ti consolano.
La verità è che pensandoci bene, il mondo è bianco o nero. Una cosa va o non va, non c'è compromesso nella pratica. Così traslo questo concetto sugli oggetti, facendolo mio ma come pare a me, nessun compromesso. E' primavera e dovrei lavorare con patine colorate e coralli? Benissimo, vado di patina onice, quarzi fumè e agata black cracked. Alla gente piace delicato e sbarlusc? Chissefrega, io lo voglio forte e solido. Agli ipotetici clienti piacciono i componenti industriali? Non sanno cosa si perdono, io forgio rigorosamente catene a mano...
Ogni giorno è diverso, domani sarò più democratica ma a volte va così, ed è giusto, perchè questo è il mio atto dovuto per non smarrirmi.




martedì 2 maggio 2017

Luce!



È un po' che ho in mente di lavorare con la luce, perchè mi piace la decorazione e perchè l'accostamento col metallo mi è sempre sembrato una soluzione suggestiva. Inizio da qui con un piccolo, ma nemmeno troppo, complemento d'arredo che parla di me e del mio lavoro, con un paralume direttamente ripreso dal design del grandissimo bangle Puro, e variazioni sul tema caffettiera :) 
Una lastra grandissima rispetto alle dimensioni solite con cui lavoro, che a pensarci adesso mi viene da ridere per come ha sfiammato davanti al cannello, ma niente panico, siamo metallurgici ^_^
Insertino a patina bianca rivettato, grande fianco a patina onice e cucitura sul retro, che sembra quasi un corsetto. Completata con una piccola ma efficiente lampadina da forno per un'atmosfera calda calda.
Penso che ci riproverò, costruendo da sola la base elettrica e accostando il metallo a materiali naturali magari....






martedì 11 aprile 2017

L'esercito delle parole


Un anello perchè è un oggetto personalissimo, il monile per eccellenza, quello che va indossato su misura, che determina il nostro status, che a seconda del dito significa qualcosa di diverso. Io me l'ero fatto in un momento delicato, per sancire una sorta di matrimonio con me stessa ed augurarmi di restare sempre fedele, a me stessa appunto.
Poi è diventato un club ristretto quello dell'anello con la punzonatura, da regalare solo ad alcune persone per significare un concetto particolare, due o tre parole che volevano sentirsi addosso in quello specifico momento. Nel tempo è diventato inaspettatamente oggetto di attenzione, per me e le poche altre persone che lo indossano e così mi sono resa conto che ognuno ha il suo mantra e al posto di un tatuaggio lo si può trasporre su di un anello. Che ho chiamato "Dimmi due parole" (ma anche tre), e da quando è ordinabile in negozio, quindi da poco, è già stato replicato tante volte con tante parole diverse, per tante donne. Per me il linguaggio è sempre stato un terreno elettivo, ora che lo posso anche forgiare in senso materiale è bellissimo!





sabato 8 aprile 2017

Quarzi



....e già ti sei smazzata un metro e mezzo di catena forgiata a martello e pinze...
Perciò che fai? Ti metti a montare un monumentale castone, arrovellandoti sul gioco di pesi ed equilibri che si verrà a creare mentre penzola sullo stomaco? Ma no, meglio pensare semplice, ho tutti questi piccoli quarzi grezzi che ultimamente mi divertono molto e che cromaticamente costituiscono la naturale continuazione dell'ottone. Buona la prima!



giovedì 6 aprile 2017

From Sicily (seconda parte)



Quando ho scritto la prima parte di questo post non avrei immaginato che la seconda sarebbe arrivata quasi un anno dopo... il tempo vola!
E' la riprova che le cose spintanee non funzionano, che bisogna lasciar sedimentare le sensazioni e ripescarle quando è veramente il loro momento. E detto da me che ci ho pensato solo tre anni ad aprire bottega....

Finalmente ho ripreso la componentistica in ceramica di Caltagirone, che non ha bisogno di essere reinterpretata in alcun modo per essere in sè spettacolare, e ho finito la mia piccola Sicily Capsule, che in realtà è già orfana da parecchio del primo pezzo costruito a luglio dello scorso anno.

Nel farlo mi è capitata una cosa. Ho provato a montare le perle su coppette di rame rovesciate e qualche corallo, ma il risultato era davvero pesante, non solo per i lobi, ma proprio visivamente, togliendo protagonismo al vero soggetto del pezzo. Come per altre applicazioni è arrivato un pensamento: non sarò meno brava se tengo la tecnica e la ricerca di design per altre avventure, sarò meno brava di quel che mi aspetto da me stessa se rovinerò la materia prima per cercare soluzioni sensazionali. Un gancio, un tubotto per la coppia impari, qualche corallo e c'è tutto quel che serve per far parlare la ceramica, che profuma un po' della bellissima terra da cui arriva.





mercoledì 29 marzo 2017

Montature


Semplici esperimenti di incastonatura, per aiutare la naturale rotondità delle pietre. Prima howlite blu burattata su ottone e alluminio, poi minerali grezzi, quarzo ed ematite.
 

martedì 28 marzo 2017

Carta Pirkka e gioielli



Della carta pirkka mai avevo sentito menzione prima di incontrare Paola. Lo ammetto, l'ho googlata cinque secondi dopo, tanto per capire di che si trattasse e l'ho trovata mooolto interessante. Ma toccarla con mano è assai più interessante perchè uno pensa si tratti di carta e mai vorrebbe farci un gioiello e invece no, invece il materiale ha una corposità sorprendente e si presta a mille usi. Naturalmente io di questo tipo di lavorazione non ne so nulla, perciò lascio a Paola e alla sua manualità, l'onere di creare i bellissimi fiori di campo che costituiscono il soggetto delle sue creazioni. La magica carta pirkka è un brevetto finlandese, ottenuto dalla cellulosa di abete, resistente all'acqua e molto elastico, proprio ciò che rende questo materiale adatto per creazioni 3D che anche se schiacciate, tornano alla loro forma originale. Paola mi ha lasciato in negozio un piccolo stand fatto di orecchini di carta pirkka e originali pendenti di stoffa riciclata. Avendo a disposizione una sezione di collana creata da lei, abbiamo pensato di realizzare qualcosa a quattro mani, nulla di meglio che mixare il suo lavoro col mio, per ottenere un lungo filo suggestivo di fiori di campo con catena handmade e cristalli color del cielo. 


mercoledì 22 marzo 2017

Raku



Partiamo da un assunto fondamentale: la ceramica Raku è un arte. Faticosa, difficoltosa, costosa. Ma anche irreplicabile e quindi unica, con le sue magiche alchimie di colore, che non sai mica come verranno fuori, un po' come per me con le patine, ma peggio ^_^

Probabilmente, e certamente nel caso corrente, chi vi si applica non ha contezza della propria abilità, perizia e BRAVURA. Perchè ammirando da molto tempo quest'arte antica che si perde nella notte dei tempi del lontano Oriente, alla fine sono andata a documentarmi bene su come si faccia e avendo la fortuna di poter ospitare i pezzi di Anna in negozio ho domandato anche alla diretta interessata.

L'origine del Raku è legata alla cerimonia del tè, che ruotava intorno alla semplicità di una tazza scambiata tra gli ospiti. Da qui, la costruzione di tazze apposite che offrissero sempre maggiore bellezza a questo rito orientale. Una volta diffusa la tecnica di costruzione dei pezzi Raku in Occidente (che tra i vari significati ha anche quello della gioia di vivere), si è assistito ad una sorta di snaturalizzazione del processo, in quanto applicato ad oggetti a scopi decorativi, spingendone i canoni estetici talmente in là da essere considerati vere opere d'arte. 

Il pezzo Raku nasce dall'argilla precedentemente modellata, che subisce uno shock termico in due distinte cotture ad altissima temperatura, la seconda delle quali regala all'oggetto in un processo di vetrificazione di ossidi dedicati al tipo di decorazione, le sfumature colorate e imprevedibili per cui la tecnica è appunto nota e apprezzata.

E ora veniamo alla cosa più importante: in negozio la ceramica Raku c'è!
La produce Anna, che nella sua genuina modestia non sa neppure quanto è brava, non sa quante persone si fermano ad apprezzare i suoi pezzi e quanto io ammiri il suo lavoro, che impreziosisce questo luogo pensato per le cose fatte a mano. E' talmente brava che suo malgrado i suoi pezzi sono stati presi di mira lo scorso weekend dalla "cliente fantasma"....una sorta di mitomane che tutti a Rho conoscono per prendere in giro i commercianti entrando nei negozi, facendo tirare fuori tutto e imballare pacchetti e pacchettini per cifre vertiginose, cercando nel frattempo di fregare qualcosa se ti distrai e sparendo per sempre dopo aver simulato una telefonata.
Naturalmente l'ignara ultima arrivata, ovvero la sottoscritta, non ne sapeva nulla, ma fortunatamente i pezzi di Anna sono semplicemente rimasti imballati sotto il banco e dal negozio non è sparito nulla. Almeno, credo.
Spero di poterli vendere sul serio la prossima volta, a qualcuno che ne apprezzi davvero la magia... che è tale anche perchè arriva dalla notte dei tempi e da lontano lontano....