martedì 31 gennaio 2017

Mineral


Mineral non è solo la linea principale di prodotto di Temporary Lab, per me è proprio una filosofia che perseguo da quando ho iniziato questa bella avventura. Quante volte ho parlato del fascino che esercitano su di me le pietre dure, quante volte ho inserito nei miei post Facebook la sezione A PROPOSITO DI PIETRE.... quante volte vi ho fatto una testa tanta con le caratteristiche di ogni singolo minerale. Sono riuscita ad incastonare persino lo zolfo perchè qui non si è mai buttato via nulla che arrivi dal sottosuolo, e molto spesso anche dal mare (ma questa è la collezione Marine e ne parleremo altrove)...

Ormai il negozio/laboratorio è una realtà dalla quale, laddove fossi colta da attacchi di panico da prestazione non potrei più scappare. Si comincia accarezzando un sogno e poi quel pensiero si insinua così profondamente nei nostri ragionamenti da diventare qualcosa di fattibile, persino auspicabile, una soluzione non solo praticabile ma necessaria. Così dici vabbè io guardo in giro per capire se c'è una location adatta e magari la trovi anche, poi già che ci sei vai da un consulente per avere tutte le informazioni possibili per aprire quell'attività che, attenzione, è ancora solo una possibilità. Ti ritrovi infine a sottoscrivere pratiche, proposte e contratti e puff, ormai è vero! E oggi so già quale sarà l'indirizzo della mia nuova casa, della mia nuova avventura, il luogo dove ospiterò i miei sogni e quelli di altri artigiani che stimo, chiamateli artigiani, chiamateli artisti, fa lo stesso. Da Temporary Lab non posso più sfuggire, ne sarò felicemente fagocitata ancora per un po'. Sarà un lavoro, una sfida professionale e pure un poco un'ossessione, non solo il luogo dell'anima in cui riverso tutta la mia passione e le mie visioni. Avrà muri e una vetrina sul mondo.

Vi risparmio tutte le turbe che mi attraversano in questi giorni che precedono la firma del contratto e l'allestimento del negozio (naturalmente ti preoccupi, calano le difese immunitarie e ti becchi la N influenza di stagione, lamentandoti perchè stai di schifo e a giorni devi iniziare, volente o nolente, male che vada col moccolo al naso), non voglio parlare di quanto sia rischioso oggi fare una scommessa del genere perchè parlerei di cose ovvie, voglio solo parlare del mio lavoro e delle cose belle che riesco a fare tra una soffiata di naso e un tachifludec...e so che questo mi porterà fortuna.
Lo shop va allestito e i pezzi devono essere pronti a stretto giro. La collezione Mineral occuperà la gran parte della mia esposizione, perchè da sempre è la linea che contraddistingue il mio lavoro artigianale, con una prevalenza di minerali grezzi, che sono quelli per me più suggestivi.

A questo giro vado a proporre due anelli molto affini per lavorazione e colori, ripescando l'aragonite che avevo utilizzato di recente e mixandola in uno dei due pezzi con una bellissima pirite e due micro quarzi cristallo. Il tutto montato su alluminio e ottone similoro... e detto così sembra quasi una ricetta! Per proteggere questi minerali così delicati li ho inclusi in una pastiglia di pasta di porcellana, contornata di una gabbia metallica alta. Belli forti, nonostante la luce pessima di questi giorni grigi non aiuti gli shooting, ma il risultato lo lascio giudicare a voi.








giovedì 12 gennaio 2017

Intrecci

Mi sto appassionando moltissimo alla colatura dello stagno, al punto da farne una linea a sè. Questa tecnica, a parte l'orgoglio di essermela inventata per sbaglio, si applica facilmente al filo metallico come alle lastra forgiata, aggiungendo luce, tridimensionalità e grande fascino agli oggetti, a partire da un elemento semplicissimo e mediamente economico (mediamente perchè chi usa saldare piccoli fili con lo stagno sa che una bobina costa quasi come il filo d'argento ^_^).

Senza più fare mistero del mio progetto di apertura di un laboratorio che sia anche una galleria di artigianato, mi è utile pensare in semplicità per l'allestimento iniziale. Come farò a gestire la parte creativa con quella commerciale ancora non so, ma sono fiduciosa ed entusiasta. Praticamente non sto più nella pelle, cosa che mi capita assai di rado! Sono insieme emozionata, commossa, piena di energia e atterrita. Atterrita perchè, guardando ai numeri del commercialista, l'obbiettivo è più che ambizioso, ma c'è qualcosa di più importante che mi da benzina in questo momento, ed è la passione, la prospettiva di sviluppare qualcosa che amo e provare a realizzare un sogno... 

E quindi via libera a piccole cose semplici, come questi oggetti relizzati con fili sottili di ottone e rame lavorati a nastro, con piccole bolle di stagno fuso. Suggestive come dei satelliti in orbita.








 
 

martedì 10 gennaio 2017

Ardesia



Una pastiglia di ardesia, anche detta lavagna, raccolta direttamente da una spiaggia ligure in un giorno d'inverno, per ricordare un momento speciale, la prima volta al mare del mio cucciolo, che non si è scomposto per nulla di fronte al senso d'infinito che infonde. E pensare che io resto sempre senza fiato, come lo vedessi per la prima volta! 
Chi ha un cane lo sa, è come fare un figlio. Non me ne vogliano le mamme di piccoli umani, ero scettica, da umana di un gatto di 18 anni e mezzo (tanta esperienza e tanta roba, quindi) non lo credevo possibile e invece è proprio così. Gli insegni ogni cosa, ti alzi la notte quando piange, ti prendi cura di lui in tutto e praticamente non hai più una vita tua, ma le settimane passano, lui cresce, diventa insostituibile nel tuo cuore e nella tua vita e tu sei felice così, piena d'amore ricambiato da quegli occhi languidi e dolcissimi. Gli metti anche il cappottino!
Perciò non posso esimermi dal dedicare un minuscolo spazio sul blog al piccolo Jasper, che mi ha cambiato la vita in ogni senso.



Poi si torna casa ed è giusto così, tutto ricomincia. Il primo lavoro dell'anno è questo, ardesia appunto, pezzi di recupero direttamente dal tavolaccio, che alla fine, anche dopo anni trovano sempre una loro collocazione, perle coltivate e cristallo.
Riparto con grande entusiasmo e voglia di fare come non mai, con la carica di chi si appresta a realizzare un sogno ed un grande progetto, per trovare anch'io la giusta collocazione nel mondo come succede ai miei elementi abbandonati sul tavolo. Prossimamente su questo canale :)



Simplicity

Poco prima delle feste stavo cercando di realizzare diversi paia di orecchini per un'amica, con degli elementi di riciclo quali perle di ceramica in diverse varietà. La classicità del materiale non mi permetteva di imprimere un'impronta personale, non so, forme e colori non mi appartenevano e quindi che fatica. Ho pensato di aggiungere un elemento zen ad un cerchio e una volta montato avrei volentieri appeso il martello al chiodo, tanto mi lasciava insoddisfatta. Poi l'elemento l'ho rimontato su dischi in ottone come fosse un gong, ma questa è un'altra storia...
I cerchi invece son rimasti e sono belli così, leggeri come piume ed essenziali, nella loro bella texture a scalpello. A volte togliere è la chiave ^_^